Assegnato a Francesco Forastiere il premio John Goldsmith 2022

20 settembre 2022 - Francesco Forastiere, direttore scientifico della rivista Epidemiologia e Prevenzione e membro del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica, è stato insignito dall’International Society for Environmental Epidemiology (ISEE) del prestigioso premio John Goldsmith 2022, per aver contribuito, nel corso della sua carriera, in modo sostanziale e innovativo allo sviluppo e ai metodi dell’epidemiologia ambientale.

Nel corso degli anni al Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio, Forastiere si è concentrato sull'applicazione di metodi di ricerca scientifica innovativi, inclusa la valutazione dell'impatto sulla salute, a molti problemi di salute pubblica, inquinamento atmosferico, radon, smaltimento dei rifiuti, esposizione professionale a silice e amianto, fumo di tabacco ambientale e, più recentemente, Covid-19.

Autore o coautore di oltre 600 articoli peer-reviewed è stato consulente per l'OMS/Ginevra/Bonn in diverse occasioni ed ha contribuito alle Linee guida dell'OMS sulla qualità dell'aria nel 2005 e agli aggiornamenti pubblicati nel settembre 2021. È stato membro di tre gruppi di lavoro sulle monografie a Lione presso l'IARC per la valutazione di alcuni sostanze chimiche (vol. 54, 1992), inquinamento atmosferico (Vol. 109, 2013) e alcuni insetticidi ed erbicidi organofosfati (Vol.112, 2015). È stato Chair della Conferenza ISEE di Roma nel 2016.

Attualmente è Visiting Professor con i Gruppi di Ricerca Ambientale presso l'Imperial College di Londra e ricercatore associato presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Palermo.

Forastiere è il secondo italiano a ricevere il premio John Goldsmith dopo Benedetto Terracini che lo ha ricevuto nel 2003.

Il John Goldsmith Award viene assegnato ogni anno dalla International Society for Environmental Epidemiology (ISEE) dal 1999 ai ricercatori per "contributi sostenuti ed eccezionali alla conoscenza e alla pratica dell'epidemiologia ambientale". I destinatari hanno generalmente contribuito in modo sostanziale e innovativo ai metodi e alla pratica dell'epidemiologia per molti anni.