Intervento di Alberto Mantovani nel dibattito aperto dal Sole24ore sulla peer review
In un articolo del Domenicale di due settimane fa si dava voce a Jacopo Meldolesi che, raccogliendo sentimenti diffusi nella comunità scientifica, sollevava forti perplessità sul meccanismo di selezione dei progetti internazionali Firb (Fondo incentivazione per la ricerca di base). A questo ha risposto sul Domenicale del 29/01/05 Mario Romano, rivendicando la correttezza formale della procedura di valutazione basata sul “giudizio dei pari” (peer review). Ritengo che il dibattito trascuri un nodo centrale, che si colloca a monte della valutazione di programmi specifici come “Firb internazione”, costituito dall’assenza nel nostro Paese di autentiche agenzie di ricerca. Il Firb è nato dalla vendita delle frequenze telefoniche, ha svolto e svolge un ruolo importante di sostegno della ricerca nel Paese, essendo ora il finanziamento divenuto strutturale (seppur ridotto) e non legato a fatti episodici (vendita di frequenze o altro). Tuttavia non si configura come vera Agenzia di Ricerca.
Le agenzia di ricerca costituiscono in tutti i paesi sviluppati il cuore del sistema di ricerca di base. Basti pensare al Medical Research Council nel Regno Unito o ai National Insitutes of Health negli Stati Uniti nel campo della ricerca biomedica. Queste agenzie hanno governance trasparente, svolgono funzione di scelta e indirizzo della politica nazionale di ricerca, costituiscono uno sportello affidabile nel tempo per la presentazione dei progetti. L’ affidabilità e la prevedibilità delle modalità di finanziamenti costituiscono la base su cui si costruisce un sistema burocraticamente leggero che consente flessibilità. Le Agenzie di Ricerca affidabili e prevedibili consentono altrove carriere basate su risorse finanziarie competitive. Meritocrazia (e annessa valutazione dei pari). Trasparenza della governance, affidabilità e prevedibilità dei meccanismi sono gli elementi caratteristici di un sistema normale fondato su Agenzia/e di Ricerca, come proposto anche per il nostro Paese dal Gruppo 2003 nel suo manifesto originale (http://www.gruppo2003.org) e in una proposta articolata in corso di preparazione.
Alberto Mantovani, Gruppo 2003
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