La ricerca in Italia. Cosa distruggere, come ricostruire
16 dic 2013 - La situazione della ricerca in Italia è per certi aspetti drammatica: il fatto che più di metà dei ricercatori italiani che hanno vinto gli Starting Grants ERC (European Research Council) abbiano deciso di portarli all'estero è un segnale preoccupante circa l'attrattività delle istituzioni di ricerca italiane.
La situazione della ricerca in Italia è per certi aspetti drammatica: il fatto che più di metà dei ricercatori italiani che hanno vinto gli Starting Grants ERC (European Research Council) abbiano deciso di portarli all'estero è un segnale preoccupante circa l'attrattività delle istituzioni di ricerca italiane. Sono in moltiormai a chiedersi se il nostro Paese possa ancora permettersi di fare ricerca. Mancano risorse, perché i talgi alla spesa pubblica di questi hanno colpito la ricerca accademica in modo assai poco selettivo. Ancora più grave ilf atto che il confronto pubblico ignori completamente questi problemi, come se la ricerca fosse un bene di lusso. Una serie di domande fondamentali rimangono ancora inevase.
E' giusto tenere in vita dipartimenti e centri di ricerca in cui più del 30% delle persone non fanno ricerca al di sopra di standard minimi? E come va utilizzato il censimento-valutaizone della ricerca accademica appena terminato per rafforzare gli istituti che hanno maggiori potenzialità?
E' giusto concentrare gli investimenti su pochissime istituzioni di ricerca in grado di raggiungere una massa critica di scienziati di livello? E come assicurarsi che altre istituzion traggano beneficio da questo investimento? Come è possibile aiutare le istituzioni in crescita a competere nella gara mondiale per accaparraresi talenti?
Quale raccordo è necessario stabilire tra ricerca, politica industriale e il tessuto e la tipologia delle aziende che abbiamo oggi e che avremo in futuro? Quale ricerca è maggiormente congeniale al nostro Paese? Dovremmo puntare quasi tutto sull'innovazione in aree collaudate - moda, turismo e alimentari - e indirizzare la "vera" ricerc a in pochissimi settori, ben selezionati, giocando solo lì la nostra competizione col mondo globale della scienza?
Di quale governance della ricerca abbiamo bisogno? Ogni Ministero per sè e "regole sparse" o serve una visione d'insieme e un'azione coerente nel tempo?
Obiettivo della giornata è cercare di dare risposte almeno ad alcune di queste domande attraverso gli interventi di più autorevoli protagonisti della ricerca pubblica e privata, e dei rappresentanti delle istituzioni e del mondo industriale.
link all'articolo pubblicato sul Sole 24 Ore
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